Io li trovo perfetti entrambi, soprattutto perché sono stati i bambini ad inventarli.
Già, proprio così, perché questa volta per realizzarla siamo saliti su un grande tavolo, 12 m x 2 m. Ovviamente senza scarpe!
Tra gli edifici ce n'era uno che aspirava a raggiungere il cielo. Edificio, purtroppo, crollato presto, a causa di un'architettura che, impavida, sfidava molte leggi della fisica :-).
Non dimentichiamo, poi, la casa dell'unicorno, con il recinto.
Il laboratorio è il primo dei tre dedicati alla città, tenuti da me insieme a Francesca Chessa, a Lungotavolo45.
Per conoscere date e specifiche dei prossimi due cliccate qui.
Qui e qui trovate altre città di carta nate nel corso di miei precedenti laboratori.
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