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18 marzo 2015

Il Circo di Alexander Calder

Lo scorso settembre ero a New York e tra le tante cose che in assoluto volevo vedere c'era il Circo di Alexander Calder, esposto al Whitney Museum of American Art che lo ha acquistato nel 1982.
Calder costruì il suo circo mobile tra il 1929 e il 1931, usando materiali di riciclo come tappi di bottiglia, spago, stoffa, legno, metallo e tubi di gomma.



Alexander Calder e il leone



Il progetto nacque "grazie" ad un commerciante che chiese a Calder di costruire una serie di giocattoli articolati. L'artista prese spunto da alcuni schizzi dal vero, sugli animali e i lavoranti del circo, da lui realizzati qualche tempo prima a New York per la National Police Gazette.
Il committente sparì, ma ormai i giocattoli c'erano e furono presentati al Salon des Humoristes dove suscitarono grande curiosità. Poco dopo iniziarono i lavori per il Circus Calder.



Gli acrobati del Circo - Circus Calder



Acrobati, animali, attrezzi, un presentatore, le gabbie, l'uomo forzuto, il lanciatore di coltelli con la sua assistente, i barellieri, ecc, non manca davvero nulla e ogni pezzo è progettato per muoversi e consentire all'autore di tenere veri e propri spettacoli circensi. Il tutto trasportabile in cinque valigie. 




 Le cinque valigie in cui Calder trasportava il suo Circo
Whitney Museum of American Art, New York
 Foto di Sheldan C. Collins
via



Il presentatore - Circus Calder



Nei primi tempi, l'artista si esibì sia in Europa sia negli Stati Uniti e grazie a quelle performance venne in contatto con l'avanguardia parigina, tra cui spiccavano nomi come Duchamp, Mirò, Arp e Mondrian. Da quest'ultimo, in particolare, trasse alcune linee guida, su forme e colore, per le sue opere future.


La gabbia del leone - Circus Calder




Il cavallo selvaggio - Circus Calder




L'uomo forzuto - Circus Calder




L'assistente del lanciatore di coltelli - Circus Calder




Il cane e il Cavaliere - Circus Calder



Amo l'arte di Calder in tutte le sue sfaccettature (giocattoli, mobile, sculture, dipinti, ecc) e ogni volta che mi capita di vederne le opere dal vivo mi emoziono. Trovo siano una perfetta sintesi di gusto, abilità, genialità e fanciullezza: l'adulto che ha mantenuto in se lo sguardo, la voglia di giocare e la curiosità tipici dell'infanzia.



 I barellieri - Circus Calder


Calder continuò ad animare il suo circo per molti anni, in tutto il mondo, mettendo in scena oltre duecento spettacoli. L'artista è scomparso nel 1976 e da allora i fantastici protagonisti di questa opera sono immobili e probabilmente lo resteranno.
I materiali con cui venne realizzata sono fragili ed è facile comprendere come il tempo e l'usura l' abbiano resa ancora più precaria con costante necessità di restauro. Per questo il Whitney Museum ne espone, di volta in volta, solo piccole parti.

Per fortuna ci rimangono alcune importanti testimonianze filmate, come Le Cirque de Calder di Carlos Vilardebo e Le Grand Cirque Calder 1927.
Molto interessante anche questo video Conserving Calder's Circus dove i restauratori del Whitney raccontano il loro delicato lavoro.



 Il canguro - Circus Calder


Per saperne di più su Alexander Calder e le sue opere Calder Foundation.


25 novembre 2013

Come nasce una storia dalle immagini: il laboratorio di collage di SARA

Suggestioni date dalle forme strappate e dai colori della carta, un righello, colla e qualche piccola regola che non si può infrangere: un metodo di lavoro che parte dalla materia per arrivare all'idea. Così nascono le storie e le illustrazioni di SARA, nota autrice francese di libri per bambini.



Sara, Ma balle perdue,  Autrement - Jeunesse Edition 2008


In questo video, girato da Anna Castagnoli e pubblicato sul suo blog Le figure dei libri, SARA spiega come procedere per realizzare una piccola storia illustrata, lasciando che siano le immagini a suggerire di volta in volta cosa accadrà nella pagina seguente.

E' un percorso creativo estremamente interessante per adulti e bambini, senza dubbio da sperimentare. Buon lavoro.





Qui trovate il blog dell'autrice.
p.s. se andate su YouTube potete vedere il video con i sottotitoli in italiano


26 agosto 2013

Addensamenti e rarefazioni: disegnare con i punti

Qualche giorno fa, leggendo il bel libro di Beba Restelli, Giocare con Tatto (ed. FrancoAngeli/ Le Comete), giunta alla descrizione del laboratorio Un Punto e nasce il mondo, non ho resistito all'impulso di provare immediatamente a disegnare utilizzando solo gli addensamenti e le rarefazioni dei puntini, più qualche cerchietto.
Ed ecco materializzarsi sul foglio questi buffi uccellini e un alberello.
In questo caso il pennarello è stato uno solo, però si dovrebbe provare con vari tipi di punte e strumenti. Prima solo col colore nero, per non farsi distrarre dagli effetti cromatici, poi con i tre primari giallo, rosso e blu e infine con tutti gli altri.



Al di là dei miei disegnetti, la cosa bella, ed è la parte importante di questo tipo di lavoro, è che ero talmente presa dal creare effetti con le varie puntinature, che non mi sono resa conto di disegnare.
Ecco, quindi, un modo divertente per sperimentare e abbattere la paura del foglio bianco.


08 agosto 2013

Prove tecniche per un prossimo laboratorio: le sagome

Prendi una bella mattina d'agosto, un parco ombroso con il prato appena tagliato, un gruppo di amiche - grandi e piccine - con la voglia di giocare, fogli di carta da pacchi e colori di ogni tipo. Ecco gli ingredienti perfetti per sperimentare un laboratorio e prendere utili appunti.
L'idea è stata quella di lavorare sulle nostre sagome, tracciarle e poi riempirle in piena libertà.




Il laboratorio delle sagome mi ha sempre incuriosito ed è mia intenzione proporlo tra quelli della prossima stagione, ma prima di farlo dovevo provarlo, come sempre, in prima persona e osservare in particolare le reazioni spontanee dei bambini.
L'interno della sagoma dovrebbe essere il luogo dove esprimersi in piena libertà con i colori e le varie tecniche, dove inserire i propri sogni, segreti, le proprie emozioni, le parole più belle o le paure, ma riuscirci è così semplice come sembra? NO, affatto.




Osservazioni sul campo:

- farsi tracciare la sagoma e vedere, poi, com'è venuta è molto divertente
- la paura del foglio bianco, in questo caso della sagoma bianca, fa capolino sia nei bambini (quelli presenti avevano tra i 7 e i 10 anni) che negli adulti ed è il primo ostacolo da superare
- i bambini tendono per prima cosa a disegnare i vestiti, anche se la sollecitazione è quella di sperimentare e di lasciarsi andare con la fantasia. Più la richiesta è diretta più la reazione è di blocco e si ricorre a ciò che è più sicuro (i vestiti). E' evidente la paura di sbagliare e di non essere all'altezza delle aspettative. La prima frase pronunciata è stata: "Non so cosa fare"
- i bambini sono curiosi dei disegni altrui e delle tecniche che vedono usare e spesso ne prendono spunto chiedendo ulteriori informazioni, per questo per indurli a sperimentare, più che spiegare come si fa, è meglio mostrarglielo lavorando, se necessario fingendo di non rivolgersi a loro.
- gli adulti si immergono completamente nel lavoro
- per quanto mi riguarda, inizialmente ho dovuto combattere con il mio senso estetico. Non volevo fare un disegno bello, pensato, ma liberatorio
- nessuno di noi ha usato parole o lettere o disegni realistici (tranne i vestiti, tracciati solo dai bambini).


 




 Appunti :
- il laboratorio delle sagome è ottimo per adulti e bambini, serve a lasciarsi andare e a sbloccarsi. Ci siamo devertite tutte e molto
- più materiali e colori si hanno a disposizione e meglio è
- una volta a casa mi sono venute mille nuove idee su come riempire la mia sagoma
- il laboratorio andrebbe ripetuto più volte a distanza di tempo, penso aiuterebbe il processo creativo
- i bambini si trovano spesso in difficoltà  di fronte a richieste dirette di raccontare sè stessi, inoltre molti sono insicuri e la paura di sbagliare li blocca, per questo prima di proporre le sagome, credo bisognerebbe tenere una serie di laboratori di sperimentazione, suggeriti dall'esperienza di Munari, come quello dei punti, delle linee, dei colori, delle texture, ecc. Laboratori che li aiutino ad acquisire nuovi mezzi espressivi per comunicare, anche solo con semplici segni astratti, la loro emotività.
- la prossima volta prima di iniziare proveremo a sederci ognuno dentro la nostra sagoma, a occhi chiusi, cercando di visualizzare colori, segni, parole, ecc.
- con i bambini si potrebbe anche usare una favola introduttiva o una "formula magica", scaccia paure, seguita magari da un bel salto a piè pari dentro al disegno (Mary Poppins insegna).





Al momento gli appunti sul laboratorio delle sagome terminano qui, non escludo di ampliarli prossimamente. I miei laboratori sono in continuo divenire. Se avete riflessioni, esperienze o suggerimenti da condividere sarò molto felice di leggerli e pubblicarli.



Le foto di questo post sono di Mimmi Moretti.

06 febbraio 2013

I Miei Labotratori di Febbraio a Torino

Questo mese i miei laboratori saranno un po' più numerosi. Sarò, infatti, alla libreria La Gang del Pensiero sia sabato che mercoledì pomeriggio, mentre continuerà l'appuntamento del giovedì alla libreria Il Gatto Immaginario con una piccola aggiunta speciale mattutina. Non resta che prendere carta e penna e segnare le date :-)




Laboratori IL GATTO IMMAGINARIO 
via Pollenzo 9, Torino -  Tel. 011 57 87 815

Giovedì 7 febbraio 2013 - Ore 17
MASCHERE PAZZE
Festeggiamo il carnevale costruendo maschere coloratissime e divertenti con sacchetti di carta.

Venerdì 8 e Martedì 12 febbraio 2013 - Ore 11 
Laboratorio in 2 parti. Età: dai 6 anni
E' richiesta la prenotazione 
DIVENTIAMO SCENOGRAFI
Costruiremo un piccolo teatrino di cartone con scenografie e personaggi.

Giovedì 14 febbraio 2013 - Ore 17
DISEGNI DI STOFFA
Stoffe dai tanti colori e fantasie da usare per i nostri disegni.

Giovedì 21 febbraio 2013 - Ore 17
FINESTRE COLORATE
Collage con cartoncini e carta velina su materiale trasparente.

Giovedì 27 febbraio 2013 - Ore 17
LA CITTA' DI CARTA
Ogni bambino costruirà una piccola città in verticale con scatoline e cartoncini.
 


LA GANG DEL PENSIERO 
corso Telesio 99, Torino - Tel. 011 77 32 338
  
Alla Gang questo mese i laboratori saranno sia al sabato che al mercoledì pomeriggio.
Quelli del sabato inizieranno come sempre alle 16 e si concluderanno in un unico appuntamento. Gli incontri del mercoledì si terranno, invece, a partire dalle 17 e avranno come tema IL COLORE. 
Per tutti è richiesta la prenotazione.


Laboratori del sabato

Sabato 9 febbraio 2013 - Ore 16
MASCHERE PAZZE 
Festeggiamo il carnevale costruendo maschere coloratissime e divertenti con sacchetti di carta.

Sabato 16 febbraio 2013 - Ore 16
IL LIBRO MAGICO
Costruiremo un libro dove ogni pagina sarà una sorpresa.

Sabato 23 febbraio 2013 - Ore 16
LO STAGNO DI CARTA
Quali piante, animali e insetti vivono in uno stagno?
Proviamo a farne uno tutto nostro con carta colorata e semplici origami.


Laboratori del mercoledì - 3 incontri
LA MAGIA DEL COLORE
Età consigliata 5 - 8 anni. Materiale: acrilici e tempere

Mercoledì 13 febbraio 2013 - Ore 17
COME NASCONO I COLORI?
Il giallo, il rosso e il blu quando si incontrano ne combinano di tutti i colori!
Partendo dai primari creeremo tutti gli altri colori.

Mercoledì 20 febbraio 2013 - Ore 17
CHE EFFETTO FA?
Colori freddi e caldi, complementari, i primari col bianco e il nero.
Ci divertiremo a sperimentare i vari effetti.

Mercoledì 27 febbraio 2013 - Ore 17
DI CHE COLORE SONO OGGI?
Colori e pennelli ci aiuteranno a rappresentare le nostre emozioni.

19 dicembre 2012

Il Laboratorio dei Timbri

Da qualche tempo avevo in mente di tenere un laboratorio sui timbri in cui ogni bambino potesse disegnare un soggetto e realizzare da solo il suo timbro da portare a casa e riutilizzare.
 
foto di Mimmi Moretti

Il problema principale era trovare un materiale morbido che si potesse incidere con facilità senza attrezzi appuntiti o taglienti. Avevo visto, su siti americani, che per questo tipo di lavori nelle scuole utilizzano fogli di spugna in pvc (foam sheets). Dopo averli cercati inutilmente in alcuni negozi di Belle Arti della città, finalmente li ho trovati da Tiger.


Il materiale è morbido, ci si può disegnare sopra e lo si incide con la punta di una matita. E' anche facile da tagliare. Questo ha permesso ad ogni bambino di lavorare in grande libertà, sperimentando varie forme e soggetti.


 foto di Mimmi Moretti

Questo tipo di "spugna", inoltre, si incolla bene e in breve tempo al legno, basta un semplice Attaccatutto.
Infine, per i tamponi ho utilizzato sia quelli già pronti, che si trovano in commercio, sia quelli fatti da me tagliando alcune spugne da piatti e imbevendole con gli inchiostri. Le spugne sono più economiche e risultano particolarmente utili per timbri di demensioni un po' più grandi.

20 novembre 2012

Gruppo di Lettura sull'albo illustrato. Al via a Torino sabato 24 novembre.

Nasce anche a Torino, grazie all'illustratrice Lisa Di Sabato, un Gruppo di Lettura dedicato al Libro illustrato. Il primo incontro verterà su "Il Mio Albo Preferito" e si terrà questo sabato, 24 novembre, alle ore 15.00 alla libreria per ragazzi Il Mondo delle Meraviglie, in via San Massimo 53.
La partecipazione è gratuita e aperta a tutti colori che amano i libri Illustrati, bisogna però iscriversi mandando una mail a lisadisabato(at)libero.it.

  

L'iniziativa ha preso il via in altre città d'Italia qualche anno fa - il gruppo più noto è  Alle Nove da Babar a Milano - grazie a questo post pubblicato su Le Figure dei Libri , dove si racconta cosa avviene negli incontri tra appassionati dei libri per bambini che si tengono a Barcellona.
L'obiettivo di questi Gruppi di Lettura è accrescere la cultura del Libro illustrato, ma anche quella di divertire e stimolare.


04 ottobre 2012

Re e Regine d'Autunno: laboratorio al parco

Compleanno con laboratorio al Parco della Tesoriera di Torino, nel primo giorno d'Autunno.


"Venite", disse un giorno il vento alle foglie.
"Venite sul prato e giocheremo.
Indossate i vostri vestiti più belli, rossi, verdi, marroni e oro.
Poiché l'estate se n'è andata 
e le giornate si fan fredde." 
E' arrivato l'Autunno!
Re e Regine con corone sopraffine 
gli danno il benvenuto con un bello starnuto!

 
Re e Regine hanno ascoltato in rigoroso silenzio la filastrocca di apertura celebrazioni e, dopo aver starnutito rumorosamente, sono corsi a costruirsi coloratissime e molto personali corone di cartone.




In questo caso ho optato per una base già ritagliata a cui i bambini hanno aggiunto cartoncini colorati e coccarde di ogni forma. C'erano bimbi di età molto diverse e volevo che ognuno riuscisse a finire in breve la propria corona per indossarla e giocarci. In una sede diversa e con più tempo la cosa migliore è fare disegnare e costruire tutto a loro.




Il laboratorio è andato molto bene è io ho avuto massima soddisfazione quando spiegando ad una bimba quello che avremmo fatto ho visto i suoi occhi illuminarsi e diventare stellati. Era entrata nella favola. E cosa c'è di più bello?

 



18 settembre 2012

Il pianeta alla rovescia

Ieri pomeriggio stavo lavorando ad una possibile scaletta dei miei laboratori per la nuova stagione, così ho passato al vaglio quelli tenuti nei mesi passati. Fino ad ora, non mi ero resa conto di aver fatto così tanto. Cambiare tema ogni settimana per mesi, cercando di mantenere una buona qualità è estremamente impegnativo ma anche molto stimolante. Io sperimento e prendo appunti. Tengo un diario di tutti i laboratori, con i pro e i contro, le possibili modifiche e una valutazione generale, dove le domande fondamentali sono: i bambini si sono divertiti? Cos'hanno imparato?
Tra i miei laboratori preferiti per soddisfazione personale e dei bambini, c'è sicuramente "Il Pianeta alla rovescia".
Nel "Pianeta alla rovescia" abbiamo inventato un paese dove nulla può essere come nella realtà. Ogni
cosa conosciuta deve variare in uno o più aspetti, per esempio: peso, colore, forma, stato, odore, ecc.


Il laboratorio era stato pensato per aiutare i bambini bloccati o "inquadrati" dalla continua paura di sbagliare o di non essere all'altezza. In un Paese dove tutto è "sbagliato", non esistono metri di paragone, quindi non si corre pericolo. Questo concetto è stato enunciato ad alta voce all'inizio del gioco. Il risultato è andato oltre le mie aspettative: non solo tutti i presenti hanno partecipato attivamente con grande entusiasmo, ma da subito è risultato evidente quanto quel momento avesse anche una importante valenza liberatoria per loro. I più timidi, sempre attenti e pronti a votare le proposte del gruppo, si sono espressi al meglio nella seconda parte, quando gli è stato chiesto di disegnare il paese che avevano inventato.



Nel Mondo alla Rovescia i bambini sanno volare e hanno le ali, gli adulti no e per farlo si servono di enormi farfalle colorate, con conseguente problema di traffico di farfalle. Le città sono in aria e così le case. Forse solo le case. I letti dei bambini sono le nuvole. In questo paese i fiori puzzano, sono rari e di piccolissime dimensioni. Enormi e profumati sono, invece, gli insetti.
Una delle cose più divertenti è la gara delle lumache che dura giorni e giorni poiché vince chi arriva ultimo. Gli alberi sono quadrati e hanno frutti enormi. Gli squali camminano verticali sulla coda e amano molto nuotare nel mare di caramelle. I gatti e i cani hanno 4 orecchie. I leoni sono un po' miopi e portano gli occhiali, mentre le tigri si vergognano un po' a causa del loro manto a pallini, a strisce o a quadretti che li fà sembrare sempre in pigiama.


Le pizze hanno svariate forme e colori, ma quella che piace di più è quella a cubo.
In questo paese una delle cose più strane è la scuola. E' aperta 7 giorni su 7 e gli scolari sono i maestri. I bambini gli insegnano a fare i capricci, a parlare sempre tra loro, a farsi boccacce e dispetti ma loro non imparano e prendono solo voti che vanno da 2 a 0.

03 settembre 2012

I manifesti della WPA: posters for the people

Più volte, nel corso di ricerche iconografiche via internet, mi sono imbattuta in alcuni di questi poster, molto affini ai miei gusti. Solo di recente, però, grazie ad un post pubblicato da Brain Pickings, ho scoperto che si tratta di manifesti commissionati dal governo americano, tra il 1936 e il 1943, con l'obiettivo di pubblicizzare ai propri cittadini i progetti della WPA (Work Progress Administration), un'agenzia nata sotto il New Deal di F.D. Roosvelt.


 

L'obiettivo del New Deal, in particolare dell'agenzia, era quello di risollevare il paese dalla Grande Depressione seguita al crollo delle Borse del 1929, investendo in nuove professioni, lavori pubblici, istruzione, cultura, salute, turismo e salvaguardia dell'ambiente.
La parte del programma riguardante la cultura, declinata in arte, musica, spettacolo, lettura, musei, ecc, fu particolarmnete rilevante, così come quella destinata all'istruzione.




La grafica di questi manifesti segnò indelebilmente lo stile dell'epoca ed ebbe grande influenza anche in quelle successive.






I poster prodotti furono 2000 e oggi la collezione più ampia, oltre 900 soggetti, è consultabile presso la Library of Congress.
 


Un altro sito ricco di immagini è Posters for the People. Sul web si trova comunque moltissimo, basta digitare wpa posters.


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