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18 settembre 2012

Il pianeta alla rovescia

Ieri pomeriggio stavo lavorando ad una possibile scaletta dei miei laboratori per la nuova stagione, così ho passato al vaglio quelli tenuti nei mesi passati. Fino ad ora, non mi ero resa conto di aver fatto così tanto. Cambiare tema ogni settimana per mesi, cercando di mantenere una buona qualità è estremamente impegnativo ma anche molto stimolante. Io sperimento e prendo appunti. Tengo un diario di tutti i laboratori, con i pro e i contro, le possibili modifiche e una valutazione generale, dove le domande fondamentali sono: i bambini si sono divertiti? Cos'hanno imparato?
Tra i miei laboratori preferiti per soddisfazione personale e dei bambini, c'è sicuramente "Il Pianeta alla rovescia".
Nel "Pianeta alla rovescia" abbiamo inventato un paese dove nulla può essere come nella realtà. Ogni
cosa conosciuta deve variare in uno o più aspetti, per esempio: peso, colore, forma, stato, odore, ecc.


Il laboratorio era stato pensato per aiutare i bambini bloccati o "inquadrati" dalla continua paura di sbagliare o di non essere all'altezza. In un Paese dove tutto è "sbagliato", non esistono metri di paragone, quindi non si corre pericolo. Questo concetto è stato enunciato ad alta voce all'inizio del gioco. Il risultato è andato oltre le mie aspettative: non solo tutti i presenti hanno partecipato attivamente con grande entusiasmo, ma da subito è risultato evidente quanto quel momento avesse anche una importante valenza liberatoria per loro. I più timidi, sempre attenti e pronti a votare le proposte del gruppo, si sono espressi al meglio nella seconda parte, quando gli è stato chiesto di disegnare il paese che avevano inventato.



Nel Mondo alla Rovescia i bambini sanno volare e hanno le ali, gli adulti no e per farlo si servono di enormi farfalle colorate, con conseguente problema di traffico di farfalle. Le città sono in aria e così le case. Forse solo le case. I letti dei bambini sono le nuvole. In questo paese i fiori puzzano, sono rari e di piccolissime dimensioni. Enormi e profumati sono, invece, gli insetti.
Una delle cose più divertenti è la gara delle lumache che dura giorni e giorni poiché vince chi arriva ultimo. Gli alberi sono quadrati e hanno frutti enormi. Gli squali camminano verticali sulla coda e amano molto nuotare nel mare di caramelle. I gatti e i cani hanno 4 orecchie. I leoni sono un po' miopi e portano gli occhiali, mentre le tigri si vergognano un po' a causa del loro manto a pallini, a strisce o a quadretti che li fà sembrare sempre in pigiama.


Le pizze hanno svariate forme e colori, ma quella che piace di più è quella a cubo.
In questo paese una delle cose più strane è la scuola. E' aperta 7 giorni su 7 e gli scolari sono i maestri. I bambini gli insegnano a fare i capricci, a parlare sempre tra loro, a farsi boccacce e dispetti ma loro non imparano e prendono solo voti che vanno da 2 a 0.

27 agosto 2012

Pianeti alieni in triorama

In questo laboratorio siamo saliti a bordo di una navicella spaziale immaginaria che ci ha portato su pianeti sconosciuti. Chiudendo gli occhi abbiamo attraversato l'universo e siamo sbarcati su nuovi mondi tutti da scoprire. Erano caldi, freddi? Che cosa si vedeva guardando il cielo? Il terreno era morbido, duro, colorato? C'erano forme di vita?


Uno strumento perfetto per questo tipo di lavoro è il triorama. E' semplice da realizzare e crea una immediata tridimensionalità. Inoltre, anche se in questo caso non è stato fatto, i triorama si possono incollare tra loro fino ad ottenere più scenari.



21 agosto 2012

I "favolosi" giochi di Monstrum

Che ne dite di questi giochi nel parco costruiti dallo studio danese Monstrum?
 




Io li trovo bellissimi, appena usciti dalle favole!




 



Ho saputo di Monstrum grazie a Caos Magazine.
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