Non è aprile, è vero, ma diversi mesi dopo. Pigrizia? Nulla da dire? Niente di fatto? No, direi proprio di no. Forse l'unica verità è che fra le tante cose realizzate, pensate, viste, l'idea di organizzarle in post un po' mi spaventava, soprattutto in termini di tempo.
Non so se riuscirò a scrivere di tutto ciò che ho fatto (di molto mi mancano le immagini), visto e i dei molti pensieri che mi frullano in testa, diciamo che ci proverò.
Per il momento, però, mentre sto per ripartire con i miei laboratori, vi racconterò di quelli che hanno chiuso la scorsa stagione. Si sono tenuti nel Parco della Tesoriera a Torino, in occasione dell''Evergreen Fest . Compagna di avventura, per l'occasione, Elena Dellarole, fondamentale sotto molti aspetti e che ringrazio in particolare per aver accolto alcune mie idee, sempre tendenti al gigante, con una bella risata.
Da tempo avevo in mente di sperimentare alcuni laboratori dove i bambini avrebbe giocato tutti insieme per realizzare opere collettive, serviva però un ampio spazio, meglio se all'aperto e una persona in affiancamento. Così, quando è arrivata l'offerta della Tesoriera, le idee erano già quasi tutte lì, pronte per essere messe in pratica e, per fortuna, c'era anche Elena.
Di grande aiuto è stato anche La Fabbrica dei Colori il bel libro di Hervé Tullet, dove con piacere ho trovato suggerimenti per laboratori molto simili a quelli che volevo realizzare e altri, nuovi, che ho provato. Uno di questi è Il Giardino Fiorito, perfetto per festeggiare il primo giorno d'estate.
Il Giardino Fiorito
Il nostro giardino è venuto molto pieno, ma il colpo d'occhio dall'alto era bellissimo. Mi dispiace che le foto non rendano. I bambini si sono divertiti e riempiti di colore anche se siamo stati un po' confusionari nella parte suoni, istruzioni, cambio posizione (come indicato da Tullet). In un parco, anche se l'orario d'inizio è dato, i partecipanti arrivano alla snocciolata, sono numerosi e spesso hanno età diversissime cosa che comporta piccole pause e ripetizioni che non giovano alla fluidità del lavoro. Se volete sperimentare questo laboratorio e siete in una situazione simile tenetene conto.
I Totem
I totem mi hanno affascinata fin da piccola e ho sempre desiderato costruirne uno: al parco ne sono sorti tanti, con singole parti componibili a piacere. Prima ci siamo confrontati su come fossero fatti, da chi e il loro significato, poi ogni bambino ha disegnato la sua scatola; infine tutti insieme, in modo democratico, abbiamo deciso come montarli. Le foto che seguono non sono le opere finite, ma un accenno in attesa che le scatole si asciugassero.
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Una Sagoma di Dipinto
Diversi anni fa avevo visto foto di un laboratorio simile sul sito di una scuola d'arte americana. L'avevo trovato estremamente interessante sia dal punto di vista del significato che della realizzazione. L'incrocio ripetuto delle sagome dei partecipanti diventa la base per un'opera di pittura astratta collettiva.
Poterlo realizzare in uno spazio così ampio e vedere la meraviglia del risultato finale, insieme all'entusiasmo dei bambini è stato emozionante.
Le Piante Marziane
Io le ho sempre pensate come Le Piante Futuriste, ma ad un bambino, a meno che non fosse appena uscito da una visita al MART di Rovereto, questo nome non direbbe nulla. Così sono diventate le piante del pianeta Marte; tutte da inventare, dalle forme pazze e dai colori inusuali. Si tratta di costruzioni di cartone ad incastro. Ciò che mi piace di questo progetto è la totale libertà che lascia all'immaginazione associata alla sperimentazione degli equilibri e dell'instabilità. Se durante il montaggio si sbilanciano, cadono o i pezzi si staccano, si può sempre ricominciare da un'angolazione differente dando vita ad una nuova pianta.
Queste opere sono perfette da usare anche per scenografie e labirinti. Ci siamo molto divertite io ed Elena a passeggiare in questo coloratissimo giardino futurista.
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