Quando muoiono persone così, ci si
sente tutti un po' più soli.
Il 2 marzo, all'età di 92 anni se n'è andato Mario Lodi, maestro,
pedagogista e scrittore: una delle figure più importanti per la
pedagogia e la scuola italiana del Ventesimo secolo.
Le sue collaborazioni includono nomi
come Don Milani, Rodari, Munari, il Movimento di CooperazioneEducativa, ma anche quelli di tanti insegnanti ed educatori convinti
che una scuola diversa sia possibile.
Uno dei suoi libri più noti è Cipì,
scritto insieme ai suoi alunni.
Ho conosciuto il lavoro di Lodi grazie
ad un libraio che mi consigliò di leggere Il Paese Sbagliato.
Fu subito amore. Da lì scoprii altre sue pubblicazioni, interventi e la Casa delle Arti e del Gioco da lui fondata con la volontà
di promuovere la formazione degli insegnanti e dei cittadini che si
dedicano all'educazione democratica fondata sui principi della
costituzione Italiana e quella di valorizzare e sviluppare le
capacità espressive, creative e logiche di bambini e adulti.
Le sue idee di scuola ed educazione, portate avanti concretamente per tutta la vita, sono ancora attualissime.
Il paese sbagliato ed. Einaudi 2007 - La scuola e i diritti del bambino ed. Einaudi 1983
La scuola di Mario Lodi è quella in
cui il bambino, invece di mero ripetitore di nozioni, diventa
protagonista attivo, stimolato nei suoi talenti naturali, aiutato a
sviluppare le sue capacità espressive, critiche, creative e logiche
attraverso un apprendimento partecipe.
La classe è la comunità dove alla filosofia del
consumismo e dall'arrivismo si devono contrapporre valori come
collaborazione, solidarietà, non violenza, rispetto della diversità
perché “la libertà, la solidarietà, la democrazia non si
imparano se non si vivono da subito fra i banchi della scuola.”
Lo spazio dove si insegna, deve essere flessibile e allegro, pronto ad essere adattato con facilità alle diverse
attività del giorno.
Mario Lodi maestro a cura di Carla Ida Salviati, ed. Giunti 2011
Pagine scelte da C'è speranza se accade al Vho
Se pensiamo alla maggior parte delle
realtà scolastiche nel nostro Paese, queste idee sembrano ancora più
che mai rivoluzionarie e irraggiungibili, eppure risalgono alla metà
degli anni Cinquanta.
Come omaggio a Lodi non posso che
esprimere un semplice desiderio: vorrei che la scuola italiana
tornasse a conoscere e a seguire la strada da lui tracciata.
Se avete un po' di tempo godetevi questa inchiesta Rai del 1979, condotta da Vittorio De seta, con protagonista Lodi.
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