Eccolo qui, il cuore, uno dei soggetti più disegnati dalle
bambine.
Un cuore è sempre ben accetto, in particolare dai genitori. Ma a
volte dietro a quel piccolo disegno c’è altro ed è utile saper distinguere.
Nel corso di questi
anni di laboratori ho imparato a capire quando un cuore è tracciato per passione
e quando lo è per insicurezza. Spesso dietro a quel cuore c’è la rassicurazione
data da uno stereotipo, la scelta di non rischiare, di non mettersi in gioco,
di non fallire soprattutto di fronte alle aspettative e ai giudizi degli
adulti. Insomma, c’è la paura di sbagliare. Allora, io ringrazio per il bel
disegno e poi propongo un gioco: facciamo un altro cuore e lo tagliamo in due in
verticale. Separiamo le parti e… cosa ci viene in mente? Ali, occhi, ecc. Bene!
A volte basta aggiungere piccoli particolari e sulla pagina appaiono disegni
pronti a spiccare il volo in storie fantastiche. Di solito, in quel momento, sul viso delle
bimbe appare un grande sorriso. Tra soddisfazione e stupore la scintilla è
innescata.
Da lì il seguito è semplice. Le parti tagliate si possono invertire,
ruotare, spezzettare ulteriormente, oppure si disegnano cuori piccoli e grandi
e si uniscono in verticale, in cerchio, ecc. A loro la scelta.
Ecco perché la scomposizione di un cuore non è un cuore
infranto. Anzi, può essere l’inizio di grandi avventure.
p.s. si può fare lo stesso con il pallone da calcio.