04 ottobre 2013

Pick a Riddle. Indovinelli illustrati da Quentin Blake

Ho trovato questo piccolo, delizioso libro di indovinelli da Strand Book a New York, nella sezione libri usati. Mi è bastato uno sguardo al disegno di copertina per riconoscere lo stile unico di Quentin Blake. Pick a Riddle, pubblicato da Scholastic Book Service, è un'edizione ridotta di Riddles, Riddles Everywhere del 1964, l'autore è Ennis Rees. Blake viene sorprendentemente citato solo nella prima pagina interna. Il volume qui presentato è del 1969, quinta ristampa.




Le illustrazioni sono essenziali, tratti rapidi in nero, sottolineati qua e là da pennellate di verde scintillante.





Amo molto anche il Blake colorato, ma trovo che in questa versione l'ironia, elemento distintivo dei suoi disegni, si noti molto di più.






Non è bello quest'orso? E l'uccellino? Anche il gatto mi fa ridere.


 

Gli indovinelli, così come le risposte, sono buffi e fantasiosi e si sposano perfettamente con lo stile delle illustrazioni. L'impaginazione grafica è pulita e piacevole.






Piccoli ippopotami, pesci, bambini con gatti e cuochi.





Qui puoi leggere il post dedicato a Disegnare.Corso per Geniali Incompetenti Incompresi, sempre di Blake.

01 ottobre 2013

L'Atelier dei Pasticci: i laboratori di ottobre 2013

Come annunciato nello scorso post, il prossimo 3 ottobre prenderà il via "L'atelier dei Pasticci". Ogni giovedì pomeriggio, dalle 17.00 alle 18.30, al Gatto Immaginario di Torino,"L'Atelier" sarà il luogo dove i bambini potranno sperimentare in piena libertà: materiali, colori, texture, parole, rime, suoni, favole, ecc.
L'età consigliata è dai 5 ai 10 anni.




L'idea dell'Atelier ha preso corpo questa estate, dopo aver letto il già più volte citato "Giocare con Tatto" di Beba Restelli. 
Nel corso di questi anni, ho tenuto diversi laboratori in parte simili a quelli descritti nel libro. Li ho pensati e sperimentati, portata dall'esperienza diretta con i bambini e dalle stesse convinzioni "munariane" della Restelli, secondo cui "non bisogna dare ai bambini idee già fatte, ma un metodo perché ognuno si costruisca il suo modo di fare, produrre immagini, costruire oggetti, il suo modo di osservare e capire..".  
Nel mio caso, però, questi incontri, particolarmente amati dai bambini, non sono mai stati inseriti, a eccezione di quelli sul colore e le emozioni o dell'autoritratto, in un unico percorso con una serie di appuntamenti a tema.
Ecco, quindi, "L'Atelier", dove la paura di sbagliare resta fuori dalla porta.

Ogni laboratorio si può frequentare e rimane, comunque, valido anche come esperienza singola.




Calder 1961


Calendario Ottobre de "L'Atelier dei Pasticci"
I laboratori dell'Atelier di questo mese saranno dedicati ai segni grafici:
scopriremo quante possibilità ci sono per realizzare segni diversi e quanti strumenti si possono usare per disegnarli.

Giovedì 3 ottobre
IL PUNTO
Pennelli di varie forme e grandezze, pennarelli, matite, pastelli a olio, pennini, dita, ecc, saranno a disposizione per giocare col segno più piccolo che conosciamo. 

Giovedì 10 ottobre
LA LINEA
Linee da tracciare con tanti strumenti diversi, linee arrabbiate, felici, linee che saltano o s'incurvano. E se si scontrano cosa accade?

Giovedì 17 ottobre
STRUMENTI E MATERIALI
Ogni strumento lascia un segno diverso e ogni materiale interagisce a suo modo.
Sperimentiamo per trovare quelli che ci piacciono di più!

Giovedì 24 ottobre
DISEGNIAMO CON I SEGNI RIPETUTI
Vedremo quali segni ripetuti preferiamo e i tanti effetti sorprendenti che possiamo ricavare disegnandoli, con lo strumento che ci piace di più, su carte di colori e formati diversi.

Informazioni:
Libreria il Gatto Immaginario
Via Pollenzo 9, Torino
Tel. 011. 5787815

N.B. Giovedì 31 ottobre, data la ricorrenza di Halloween, terrò un laboratorio speciale che non rientra nell'Atelier. Ve ne parlerò in un prossimo post.

18 settembre 2013

Riprendono i miei laboratori per bambini a Torino

L'autunno è in arrivo e con l'autunno anche la ripresa dei miei laboratori per bambini. Molto è ancora da definire e come al solito sarà in continuo divenire, però qualcosa di sicuro c'è: tutti i giovedì pomeriggio alle ore 17.00, a partire dal 3 ottobre, sarò alla libreria Il Gatto Immaginario con appuntamenti che andranno sotto il nome de "L'Atelier dei Pasticci".

Si tratta di incontri della durata di 1 ora e 30, dove i bambini potranno sperimentare, di volta in volta e in vari modi, segni, colori, forme, texture, parole, favole e materiali di diverso genere.
Lo scopo principale è quello di lasciare ampio spazio alla fantasia e all'universo personale del bambino, aiutandolo a scoprire nuove tecniche e strumenti per esprimersi in piena libertà.

"L'Atelier dei Pasticci" è dedicato, in particolare, ai bambini più insicuri, bloccati dall'ansia di prestazione e dal foglio bianco. Nell' "Atelier", come in tutti gli altri laboratori che conduco, la cosa importante è il percorso di sperimentazione e non il risultato finale: "attraverso la sperimentazione, il bambino in difficoltà acquisisce fiducia nelle proprie capacità e allenta le tensioni" (Beba Restelli, educatrice e collaboratrice di Munari,).

Oltre agli appuntamenti del giovedì, di tanto in tanto, terrò laboratori anche al sabato mattina. Questi saranno aperti anche a bimbi un po' più piccoli (a partire dai 4 anni) e spazieranno su vari ambiti.
Il primo è sabato 21 settembre 2013 alle 10.30.

26 agosto 2013

Addensamenti e rarefazioni: disegnare con i punti

Qualche giorno fa, leggendo il bel libro di Beba Restelli, Giocare con Tatto (ed. FrancoAngeli/ Le Comete), giunta alla descrizione del laboratorio Un Punto e nasce il mondo, non ho resistito all'impulso di provare immediatamente a disegnare utilizzando solo gli addensamenti e le rarefazioni dei puntini, più qualche cerchietto.
Ed ecco materializzarsi sul foglio questi buffi uccellini e un alberello.
In questo caso il pennarello è stato uno solo, però si dovrebbe provare con vari tipi di punte e strumenti. Prima solo col colore nero, per non farsi distrarre dagli effetti cromatici, poi con i tre primari giallo, rosso e blu e infine con tutti gli altri.



Al di là dei miei disegnetti, la cosa bella, ed è la parte importante di questo tipo di lavoro, è che ero talmente presa dal creare effetti con le varie puntinature, che non mi sono resa conto di disegnare.
Ecco, quindi, un modo divertente per sperimentare e abbattere la paura del foglio bianco.


08 agosto 2013

Prove tecniche per un prossimo laboratorio: le sagome

Prendi una bella mattina d'agosto, un parco ombroso con il prato appena tagliato, un gruppo di amiche - grandi e piccine - con la voglia di giocare, fogli di carta da pacchi e colori di ogni tipo. Ecco gli ingredienti perfetti per sperimentare un laboratorio e prendere utili appunti.
L'idea è stata quella di lavorare sulle nostre sagome, tracciarle e poi riempirle in piena libertà.




Il laboratorio delle sagome mi ha sempre incuriosito ed è mia intenzione proporlo tra quelli della prossima stagione, ma prima di farlo dovevo provarlo, come sempre, in prima persona e osservare in particolare le reazioni spontanee dei bambini.
L'interno della sagoma dovrebbe essere il luogo dove esprimersi in piena libertà con i colori e le varie tecniche, dove inserire i propri sogni, segreti, le proprie emozioni, le parole più belle o le paure, ma riuscirci è così semplice come sembra? NO, affatto.




Osservazioni sul campo:

- farsi tracciare la sagoma e vedere, poi, com'è venuta è molto divertente
- la paura del foglio bianco, in questo caso della sagoma bianca, fa capolino sia nei bambini (quelli presenti avevano tra i 7 e i 10 anni) che negli adulti ed è il primo ostacolo da superare
- i bambini tendono per prima cosa a disegnare i vestiti, anche se la sollecitazione è quella di sperimentare e di lasciarsi andare con la fantasia. Più la richiesta è diretta più la reazione è di blocco e si ricorre a ciò che è più sicuro (i vestiti). E' evidente la paura di sbagliare e di non essere all'altezza delle aspettative. La prima frase pronunciata è stata: "Non so cosa fare"
- i bambini sono curiosi dei disegni altrui e delle tecniche che vedono usare e spesso ne prendono spunto chiedendo ulteriori informazioni, per questo per indurli a sperimentare, più che spiegare come si fa, è meglio mostrarglielo lavorando, se necessario fingendo di non rivolgersi a loro.
- gli adulti si immergono completamente nel lavoro
- per quanto mi riguarda, inizialmente ho dovuto combattere con il mio senso estetico. Non volevo fare un disegno bello, pensato, ma liberatorio
- nessuno di noi ha usato parole o lettere o disegni realistici (tranne i vestiti, tracciati solo dai bambini).


 




 Appunti :
- il laboratorio delle sagome è ottimo per adulti e bambini, serve a lasciarsi andare e a sbloccarsi. Ci siamo devertite tutte e molto
- più materiali e colori si hanno a disposizione e meglio è
- una volta a casa mi sono venute mille nuove idee su come riempire la mia sagoma
- il laboratorio andrebbe ripetuto più volte a distanza di tempo, penso aiuterebbe il processo creativo
- i bambini si trovano spesso in difficoltà  di fronte a richieste dirette di raccontare sè stessi, inoltre molti sono insicuri e la paura di sbagliare li blocca, per questo prima di proporre le sagome, credo bisognerebbe tenere una serie di laboratori di sperimentazione, suggeriti dall'esperienza di Munari, come quello dei punti, delle linee, dei colori, delle texture, ecc. Laboratori che li aiutino ad acquisire nuovi mezzi espressivi per comunicare, anche solo con semplici segni astratti, la loro emotività.
- la prossima volta prima di iniziare proveremo a sederci ognuno dentro la nostra sagoma, a occhi chiusi, cercando di visualizzare colori, segni, parole, ecc.
- con i bambini si potrebbe anche usare una favola introduttiva o una "formula magica", scaccia paure, seguita magari da un bel salto a piè pari dentro al disegno (Mary Poppins insegna).





Al momento gli appunti sul laboratorio delle sagome terminano qui, non escludo di ampliarli prossimamente. I miei laboratori sono in continuo divenire. Se avete riflessioni, esperienze o suggerimenti da condividere sarò molto felice di leggerli e pubblicarli.



Le foto di questo post sono di Mimmi Moretti.

21 giugno 2013

The Philarmonic Gets Dressed di Karla Kuskin, illustrato da Marc Simont

"E' venerdì sera. Il cielo si fa sempre più scuro e qua e là, nella città, 105 persone si stanno preparando per andare al lavoro". Così inizia il divertente The Philarmonic Gets Dressed  di Karla Kuskin, illustrato da Marc Simont, Harper and Collins edizioni (prima uscita nel 1982). Mai pubblicato in Italia.




Ho trovato questo libro nella libreria della Metropolitan Opera House di New York e immersa in quella cornice così sfarzosa e imponente, piena di luci e colori, popolata da eleganti abiti da sera, l'idea della Kuskin di "sdrammatizzare" il tutto descrivendo la preparazione dei musicisti prima di un grande concerto, mi è sembrata perfetta per introdurre i bambini al mondo della musica classica.





Le belle e particolareggiate illustrazioni di Simont permettono di curiosare nell'intimità dei 105 membri dell'orchestra filarmonica, con sguardo ironico e leggero: c'è chi è troppo grosso e fatica ad infilarsi i mutandoni, chi canta nella vasca da bagno, chi ha solo calzini spaiati, chi non riesce a mettersi dritto il papillon, ecc.




Fra tutti, poi, ce n'è uno vanitosissimo e non è difficile indovinare chi possa essere.





Finita la preparazione arriva il momento di salutare mariti, mogli, figli, cani e gatti e recarsi al lavoro, ognuno come può.





Una volta raggiunto il teatro e saliti sul palco, però, tutto diventa magico perchè queste persone fanno uno dei lavori più belli al mondo: suonare insieme magnificamente.



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